La produzione nazionale di mais aumenta ma il deficit persiste.
La produzione italiana di mais nella campagna 2023-24 in corso è stata stimata in aumento del 2%, grazie principalmente alla crescita del mais giallo italiano, nonostante la mancanza di piogge che ha favorito altre colture. Il settore dovrà affrontare molte sfide, tra cui la siccità e gli eventi climatici estremi, le tensioni internazionali e i costi elevati dell’energia.
Il conflitto in Ucraina, che continua ad essere uno dei principali fornitori di mais per le nazioni dell’Unione europea, è la principale preoccupazione per la nuova campagna europea. La guerra ha aumentato i costi della logistica e ha ridotto le aree di coltivazione.
Anche l’Italia ha sofferto di piogge alluvionali e temperature superiori alla media, che hanno danneggiato sia le rese che le quantità. I costi generali di produzione ancora sostenuti stanno pesando in modo particolarmente significativo sul lavoro di agricoltori e aziende di trasformazione, mentre la carenza di piogge ha favorito colture alternative al mais, che richiedono molta acqua.
Nonostante ciò, l’Ailma stima un aumento del 2% della produzione grazie al mais giallo italiano, in particolare.
Quindi, la scena globale è molto complessa, ma è chiaro che, insieme all’emergenza climatica, la situazione geopolitica ha un ruolo importante nella campagna. Per questo motivo, la disponibilità di materia prima sarà insufficiente e sarà necessario importare per soddisfare il fabbisogno dell’industria. Tutto è aumentato, dai carburanti ai fertilizzanti; La tenuta della catena di approvvigionamento rimane la principale sfida, a cominciare dal settore agricolo, che è colpito dagli aumenti dei costi energetici e dal cambiamento climatico in atto.
Un’ampia gamma di prodotti alimentari importanti ed alternativi alla carne, derivano da farine da mais .